Percorso

1996/1998     
  • già all’età di 17/20 anni si diverte a riempire le pareti della sua camera con ritagli di immagini fotografiche di giornali e riviste.
1999/2000
  • inizia a dipingere all’età di 21 anni:
  • poche opere ma significative a collage (composizioni di ritagli di immagini fotografiche tratte da riviste a formare paesaggi-persona).
2001/2002
  • inizia l’applicazione dei colori e di materiali (sculture):
  • con i colori ad olio crea geometrie molto varie (linee/curve/tratti/forme irregolari) componendole esattamente come se fossero collage infatti mai si sovrappongono ma sono precisamente affiancate come fossero ritagli di carte colorate.
  • le sculture idem: collage di tubetti dei colori ad olio su scacchiere più o meno geometriche (le ombre e le sfumature dei colori cominciano a creare effetti di profondità e di collegamento tra i piani = iniziano interessanti effetti di percezione.
2002/2004
  • l’esperienza percettiva sfocia in opere puramente pittoriche: 
  • varie componenti(applicazione di materiali,tracce di graffiti, studio su fondi ad effetto acquerello….) ma l’aspetto principale (ricerca percettiva) è ottenuto tramite l’uso prettamente pittorico della matericità dei colori ad olio = la materia dei colori sfumati e sovrapposti prevale sulle pur pregevoli figure/paesaggi rappresentati (la percezione supera le immagini.
2005/2006
  • tornano alcune esperienze lampo a collage (produzioni di poche opere): paesaggi con scatole di sale e la serie degli omaggi a fontana ma non hanno più la possibilità di esprimere la nuova fondamentale acquisizione della scoperta della percezione pittorica e come tali (come fosse una riprova che ormai i vecchi collage da soli non riescono a soddisfare la ricerca di comunicazione tridimensionale e pittorica) sfociano immediatamente in un ritorno al colore: spatolate di colori ad olio (questa volta sovrapposte e sfumate) alternate a parti dei quadri (spesso le parti dei fondi) eseguite con impronte di colore ottenute in varie maniere tra cui quella di pressare tele non dipinte su stesure di colore.
    Le impronte successivamente vengono contornate e delimitate con chine e pennarelli Ricercando forme – distanze – profondità = nuova e diversa ricerca della percezione.
    Questa ricerca sfocia in opere molto significative e complesse : “serie di individui”
    Questa volta le due ricerche percettive (l’uso dei colori ad olio e delle forme – impronte) si alternano, si sovrappongono, si distanziano e creano una serie di movimenti (flussi) compositivi e percettivi basati comunque e in maniera quasi matematica su un uso a collage delle esperienze percettive scoperte.
    Il collage da cui sono nati i primi lavori non compone più ritagli di fotografie ma compone tecniche pittoriche basate sulla ricerca della percezione.
2007
  • incredibile: l’aspetto materico delle forme-impronte, l’aspetto pittorico dei colori si trasformano in un nuovo e strabiliante collage: un collage di pezzi di ruggine, ruggini raccolte su strutture in ferro in riva al mare e poi applicate sulle tele.
    Ruggini che sono materiche, pittoriche e dipinte (sfumate nelle cromie), che hanno forme, che se composte creano ritmi, movimenti, andamenti, flussi; ruggini che creano scalini, distanze e collegamenti con i particolari fondi dipinti delle tele.
    Effetti percettivi, matericità, colori. sfumature, ritmi, forme, collage strabilianti di emozioni.

Marco Giraldi

 

Torna indietro